Progetto n. 49 – Adozioni a distanza di minori e giovani nelle Filippine – (S.a.D.)

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Sostegno continuo

Località

Isola di Mindanao, Filippine

Intervento

Sostegno alla scolarizzazione

Progetto n. 49 – Adozioni a distanza di minori e giovani nelle Filippine – (S.a.D.)

Nelle Filippine, al Sud, nell’Isola di Mindanao, grande quanto l’Italia settentrionale, si trovano ancora numerosi villaggi di “tribali” dimenticati da tutti dove le persone vivono di sussistenza quotidiana, assistite o da missionari, o da alcune associazioni per i tribali, che dagli anni ‘70 hanno cominciato ad interessarsi dei locali per rivendicare i loro diritti alla terra e alla vita. È stato individuato un villaggio nel Davao del Norte, Dulyan, abbastanza centrale in quella zona, in cui sostenere una scuola elementare affinché i bambini possano non solo istruirsi, ma anche mangiare almeno una volta al giorno, e così poter riscattarsi da questa situazione di povertà.
Il sostegno della Fondazione è finalizzato a dare la possibilità ai minori e ai giovani di questo villaggio e di quelli intorno, di frequentare la scuola con la convinzione che, quando saranno adulti e un po’ istruiti, non si limiteranno a sopravvivere, ma potranno anche pensare e programmare un futuro migliore.

Questi gli aspetti essenziali dell’iniziativa:

  • sostegno ai bambini della scuola elementare affinché possano frequentare regolarmente le lezioni;
  • costruzione di aule per le sei classi (attualmente sono solo due) per rispondere a criteri scolastici voluti dal Governo, in assenza dei quali verrebbe revocata la licenza alla scuola;
  • un pasto al giorno per i bambini e assistenza assistenza sanitaria;
  • formazione di maestri per la scuola e loro sostegno;
  • assunzione di un agronomo competente che insegni alle famiglie a coltivare la terra.

Padre Tullio Favali missionario del P.I.M.E. ucciso a Tulunan (Mindanao) l’11 aprile 1985.

Beneficiari del progetto
Circa 120 minori e giovani del villaggio e dintorni.

Per l’adozione a distanza di un minore o giovane € 35 al mese per almeno 12 mesi.

Il S.a.D. in chiaro
La Fondazione Senza Frontiere aderisce alle “Linee Guida per il Sostegno a Distanza di minori e giovani” emanate dall’Agenzia per il terzo settore. Opera nel rispetto dei principi indicati nelle Linee Guida, garantendo ai sostenitori ed ai beneficiari trasparenza e qualità nei progetti, informazioni chiare e complete sul contributo versato a sostegno dei bambini e delle loro comunità di appartenenza. La Fondazione Senza Frontiere è presente con una propria pagina nell’Elenco delle Organizzazioni S.a.D. istituito dall’Agenzia per il terzo settore.

La comunità di Dulyan, nelle Filippine
Il Villaggio di Dulyan fa parte del Barangay di Palma Gil (il Barangay è l’unità politica più piccola, un po’ come i nostri piccoli comuni del quale Dulyan ne è una frazione), municipalità di Talaingod, Provincia di Davao del Norte nella parte centro-orientale dell’isola di Mindanao nel sud delle Filippine. Il villaggio è occupato dalla tribù degli Ata-Manobo (Manobo è il ceppo originale suddiviso in una decina di sotto tribù, una di queste sono appunto gli Ata). Attualmente nel villaggio vivono 70 famiglie per un totale di 373 individui.
Gli Ata manobo sono la popolazione originale della zona praticamente da sempre (alcuni studiosi dicono che sono venuti dal Borneo migliaia di anni fa). Non sono stati influenzati ne dall’arrivo dei missionari islamici nel XIII secolo (si sono diffusi più nella parte occidentale e centrale dell’isola di Mindanao) ne da quelli cattolici nel XVI secolo (si sono diffusi più nella parte centrale e al nord delle Filippine).

Inizialmente abitavano nella parte pianeggiante lungo le sponde dei fiumi dove vivevano di pesca mentre la parte collinosa e montagnosa era foresta e zona di caccia. Erano fondamentalmente cacciatori e raccoglitori. Nella foresta trovavano tutto ciò di cui avevano bisogno per vivere, dal cibo alle medicine. Come dicono loro ora, la foresta era il loro mercato dove potevano prendere senza pagare. Avevano anche un po’ di agricoltura (riso, granoturco, manioca) anche se ancora con metodi rudimentali.

Verso la fine del XIX secolo inizia la prima svolta, arrivano i primi negozianti e missionari cristiani provenienti dal centro e dal nord delle Filippine. Si stabiliscono lungo le sponde orientali dell’isola di Mindanao e con gli indigeni locali, situati nella parte più centrale, iniziano il commercio e adagio adagio prendono possesso delle loro terre.

Agli inizi del ‘900 l’afflusso nella zona dei cristiani provenienti dal centro e dal nord delle Filippine aumenta in modo consistente prendendo possesso di quasi tutte le terre pianeggianti nelle quali vivevano gli Ata-Manobo obbligandoli a ritirarsi nelle zone montagnose. Praticamente nel giro dei primi 40 anni del ‘900 tutta la zona pianeggiante era in mano ai cristiani mentre gli indigeni locali adagio adagio si erano ritirati nella zona collinosa dove c’era ancora foresta ed è cosi che verso il 1940 sorgeva il primo piccolo raggruppamento di famiglie a Dulyan (il nome proviene dal un frutto, durian, presente nella zona). Continuavano la loro vita vivendo di caccia e pesca e un po’ di agricoltura (riso, granoturco, manioca ecc.), commerciavano con i cristiani nella zona pianeggiante scambiando i loro prodotti per sale, tabacco, tela ecc.

Agli inizi degli anni 60 incomincia la seconda svolta quando le compagnie del legname (soprattutto la compagnia ALSONs=ALcantara and SONs), col permesso del governo e l’uso di militari, para militari e guardie private, incominciano ad invadere i lori territori e disboscano praticamente tutta la zona togliendo agli ata-manobo la fonte primaria di sussistenza cioè la foresta. Nel 1989 la compagnia ALSONs dopo aver disboscato tutto chiede e riceve il permesso dal governo di piantare alberi da taglio con uso di pesticidi e concimi. Continua cosi il controllo e lo sfruttamento dei terreni da parte della compagnia.
Nel 1991 gli indigeni incominciano a reclamare perché non hanno più terreno dove poter vivere, pero si crea pure divisione tra loro perché alcuni capi villaggio che vengono pagati dalla compagnia si alleano e complottano  con la stessa compagnia per costringere gli indigeni a lasciare le loro terre.
Il 30 novembre 1993, inizia la terza svolata quando 25 capi villaggio che sono contro la compagnia si trovano, discutono formano l’organizzazione Salugpungan ta’tanu igkanugon (unione per la difesa delle terre ancestrali) e si impegnano e giurano di lottare per la difesa delle loro terre e rifiutano di lasciare le loro terre alla compagnia. Incominciano cosi operazioni da parte dei militari per costringere gli indigeni a lasciare i loro terreni e essere messi in una riserva. Comincia pure il calvario degli indigeni costretti ad evacuare da un villaggio all’altro fino ad arrivare nella città di Davao per evitare di essere presi dai militari. Dalla città vengono rispediti indietro con la promessa dei politici che possono ritornare nei loro villaggi. Ma cosi non avviene perché alcuni villaggi, capanne, animali, prodotti vengono  distrutti, e continuano le operazioni militari contro di loro.  Viene stabilito un confine oltre il quale la compagnia ALSONs non può andare ma non viene rispettato. Cosi nell’ottobre del 1995 il gruppo degli indigeni guidato dal capo (Datu) Gibang Apuga dichiara guerra alla compagnia ALSONs uccidendo 7 persone e ferendone 4 con lancia e frecce. Continuano le schermaglie anche negli anni successivi.

Attualmente l’organizzazione Salugpungan ta’tanu igkanugon comprende 84 villaggi (compreso il villaggio di Dulyan) e ha come scopo:

  • la difesa delle terre ancestrali;
  • educare la loro gente perché sappiano ragionare in autonomia evitando così di essere imbrogliati facilmente;
  • programma sanitario che si basa  soprattutto sulla  medicina tradizionale;
  • lo sviluppo agricolo delle loro terre ancestrali.

Nel 2004, inizia la quarta svolta. Data la situazione particolare della zona dove il governo non mostra nessun interesse ad aiutare gli indigeni, il gruppo del Rural Missionaries of the Philippines (RMP), gruppo di preti, suore e laici impegnati  inizia un programma educativo per adulti in 11 villaggi spersi sulle montagne. Sotto forte insistenza da parte dell’organizzazione Salugpungan ta’tanu igkanugon nel 2007 ha inizio nel sitio (frazione) Dulyan una scuola elementare riconosciuta dal governo.
Attualmente c’è una scuola materna e quella elementare che va dalla prima (due sezioni) alla quinta con 270 studenti. Gli studenti provengono dal villaggio Dulyan e da alcuni villaggi limitrofi.

Purtroppo la gente è molto povera e per tutto il travaglio che ha dovuto passare non è mai riuscita a venirne fuori. Le prime costruzioni della scuola sono state fatte con l’aiuto del RMP che ha provveduto al materiale mentre la popolazione prestava gratuitamente il proprio lavoro (a chi lavorava veniva dato da mangiare).
Essendo la scuola private, il governo non da niente e quindi tutte le spese (salari degli insegnanti, materiale didattico, costruzioni ecc.) sono a carico della gente che naturalmente non riesce a sostenere e quindi viene aiutata parzialmente dal RMP. Purtroppo il governo oltre a non aiutare minaccia di far chiudere la scuola se le strutture scolastiche non vengono sistemate.
La comunità ha messo a disposizione 10 ettari di terreno da sviluppare per sostenere le spese scolastiche ma fino ad ora non si è riuscito a fare molto. Si va avanti a piccoli passi facendo quello che si può cercando di capire quali sono le priorità basandosi su quella che è la situazione e su quello che si ha.

Padre Fausto Tentorio

Le offerte per questo progetto sono libere.


Responsabile in loco
Mrs. Lynn Redoble,
Rural Missionaries of the Philippines (RMP) – Luis Tatad Sr., 110 – Dumanlas st, Buhangin – Davao City 8000, Philippines
Cell. 0063-9176233600 | E-mail: lynn.redoble@gmail.com
Responsabile Italia
Anselmo Castelli – Fondazione Senza Frontiere
Strada S. Apollonio n. 6 – 46042 Castel Goffredo (MN) – Italia
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