di Elena Fracassi
Nei giorni scorsi, in alcuni angoli del Parco della Tenuta di Sant’Apollonio a Castel Goffredo, sono stati avvistati una famiglia di ricci con i piccoli appena nati, un ramarro verde e anche 6 cuccioli di volpe.
Sono nascite e avvistamenti da festeggiare: nuovi cuccioli popolano il Parco.
C’è anche un pizzico di orgoglio, perché il ramarro è una specie in diminuzione in Italia e la volpe è poco diffusa in pianura Padana a causa della forte urbanizzazione del territorio. Quindi questi cuccioli sono doppiamente speciali.

Questi animali hanno fatto capolino da soli, senza nessun tentativo esterno di inserimento forzato, proprio in quelle parti del Parco lasciate a sé stesse, dove la Natura non è contenuta, organizzata o scelta. Che questi animali abbiano scelto di far nascere i propri cuccioli nel Parco della Fondazione Senza Frontiere è proprio segno che la Natura sta bene e che il progetto alla base del Parco continua a funzionare.
La Natura, quando è libera, sa trovare da sola un suo equilibrio, un perfetto e delicato ecosistema in cui piante, insetti e animali riescono a convivere.

L’uomo può cercare di ricreare le condizioni più favorevoli, può far di tutto perché una specie animale riesca a nidificare o una pianta riesca a crescere rigogliosa in un determinato ambiente, ma non sempre questi tentativi per quanto abili e accurati ottengono i risultati sperati. Perché l’uomo, per quanto possa avere una conoscenza molto ampia sul mondo naturale, non conosce tutti i segreti della natura, tutti i micro-equilibri e la resilienza delle varie parti.
La Natura prospera e sorprende quando è lasciata completamente libera di crescere e svilupparsi in ogni parte senza nessun impedimento. È in quel “disordine” apparente che la Natura, la biodiversità più completa vive e si moltiplica.
E la nascita di ricci, volpi e ramarri è un buon segno che c’è ancora speranza per la Natura, se le viene dato spazio, fiducia e rispetto.
