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Larissa e Adil – la scintilla dell’entusiasmo e la forza dell’integrazione

09/09/2020

Si parla spesso di integrazione, di “noi” e di “loro”, di seconde generazioni, dimenticando che dietro a questi concetti astratti, ai dati e alle statistiche ci sono storie. Storie di giovani, ragazzi e ragazze, che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco e di afferrare le opportunità della vita ricordandoci che tutto è possibile, per tutti.
La storia di Larissa e Adil è la storia di tanti ragazzi come loro e per questo vogliamo raccontarla.
Larissa arrivata dal Brasile con i genitori da piccola ha vissuto a Mantova; ha perso il papà in tenera età ed è cresciuta con la mamma che ha svolto i lavori più umili per garantirle un’istruzione adeguata. La conosciamo bene, fin da piccola, proprio perché il papà è stato amico e collaboratore della Fondazione.
Adil, arriva in Italia da Marrakech a soli 2 anni e da quando ne aveva 12 è cresciuto con la mamma che fin da piccolo gli ha insegnato il valore del lavoro, della dignità e dell’autodeterminazione.

I due ragazzi si conoscono a Mantova, dove entrambi vivono con i genitori e, come spesso accade nella vita, un incontro fortuito si trasforma nell’inizio di una nuova avventura. La vita li avvicina e insieme li porta fino in Trentino, a Moena. Sono in cerca di un lavoro stabile, un’occupazione, un’attività che gli permetta di esprimere il loro entusiasmo di giovani con pochi soldi in tasca ma la testa piena di sogni. Qui incontrano il Sindaco di Vigo di Fassa che riconosce in loro quella scintilla che solo gli entusiasti hanno e così gli offre ospitalità per qualche giorno. Durante questa breve permanenza trovano un locale dismesso e al volo capiscono che quella potrebbe essere la loro strada: una nuova vita in Trentino Alto Adige.
Il loro locale assomiglia a loro e alla loro vitalità: recuperano oggetti e materiale buttato, creano un ambiente ospitale, genuino, semplice ma accogliete. E da qui, la loro avventura inizia e continua.

È una storia come ce ne sono tante certo, ma anche per questo è importante raccontarla, ci ricorda che tutti, qualsiasi sia la nostra origine, cerchiamo le stesse cose: una vita tranquilla e un’occasione per dimostrare ciò che possiamo fare per il mondo. 
Noi di Fondazione Senza Frontiere abbiamo visto da vicino questi ragazzi crescere e realizzarsi e la loro avventura ci ricorda ancora una volta che è l’integrazione la via imprescindibile per un mondo migliore, quel mondo che dobbiamo insieme costruire per offrire a tutti l’occasione che meritano. Unica cosa che serve: un po’ di coraggio e tanta voglia di realizzarsi.
 

Anselmo Castelli con Laryssa e Adil a Moena (Trentino Alto Adige) – Agosto 2020